Pistoia sotterranea
La città di Pistoia, pur costituendo solo una piccola realtà nell’intero panorama storico della Toscana, non cessa mai di stupire coloro che la osservano attentamente da vicino, anzi da sotto. Il piccolo capoluogo toscano è infatti dotato di un singolare sistema di gallerie in sotterraneo unico nel suo genere, oggi finemente restaurato e adibito a visite guidate.
Al museo Pistoia Sotterranea si accede dall’antico Ospedale del Ceppo di Pistoia. L’edificio, costruito insieme ad altre strutture dello stesso ospedale sorge dove un tempo era situata la gora del torrente Brana che venne poi deviata nel medioevo per poi divenire Gora di Scornio.
La Brana passava Da Ripalta per l’attuale via delle Pappe, lambendo l’Ospedale del Ceppo, per poi dirigersi in piazza San Lorenzo e attraversare l’attuale via di Porta San Marco. Dato che i suoi continui straripamenti creavano frequenti disagi, il torrente fu deviato più volte per esigenze urbanistiche.
Il percorso di Pistoia sotterranea recuperato raggiunge una lunghezza di 1200 metri, dei quali 650 visibili. Passeggiare al suo interno è un’esperienza affascinante dal punto di vista artistico e storico poichè da lì è possibile ammirare la stratificazione architettonica che si è succeduta dal rinascimento in poi.
Dal punto di vista storico passeggiare nel sotterraneo di un’antica città medievale è un’esperienza impareggiabile, unica, che permette di cogliere tutti gli aspetti di quella che era la vita dell’epoca in una piccola città toscana.
Partendo dall’antichissimo ospedale del Ceppo, durante il percorso ci si viene a trovare di fronte a numerosi lavatoi, dove le donne dell’epoca si recavano a pulire i panni.
Questa abitudine non era molto igienica dato che l’antico fiume, prima di arrivare ai lavatoi, passava sotto l’ospedale dove veniva utilizzato come discarica per i rifiuti ospedalieri; questo fu causa e veicolo di malattie soprattutto durante le epoche di pestilenze.
Di notevole interesse è la ruota che, grazie alla forza del fiume opportunamente deviato durante i mesi autunnali, alimentava le antiche macine in pietra del frantoio, caratteristica peculiare e unica di tutte le città toscane dove è possibile produrre uno fra i migliori oli di oliva del mondo.
Il fiume sotterraneo infatti rivestiva un importantissimo ruolo nella società antica, dove a causa della mancanza di energia elettrica si delegava all’acqua il compito di mandare avanti frantoi, mulini, e far funzionare i magli dei fabbri.
Il percorso si interrompe sotto piazza san Lorenzo ma il progetto Pistoia Sotterranea prevede un successivo e ulteriore sviluppo in direzione della Fortezza Santa Barbara, divenendo così tra i percorsi ipogei più estesi d’Europa, che arriverà a misurare circa 1800 metri.
l sito archeologico è il più lungo percorso sotterraneo in Italia ad essere accessibile a disabili e non vedenti.
Il percorso guidato continua nelle Sale storiche dell’Ospedale e nell’Anfiteatro Anatomico più piccolo del mondo, nella Sala dell’Accademia Medica “Filippo Pacini” in cui si confrontavano e formavano i medici, che testimonia come la città di Pistoia fosse uno dei più avanzati centri chirurgici dell’epoca, soprattutto per quanto riguarda l’ostetricia.
All’interno del percorso, vero e proprio sito archeologico, vengono chiarite le fasi costruttive dell’Ospedale e la sua relazione con la città durante le differenze epoche storiche, con testimonianze anche antecedenti come un ponte romano, i lavatoi di origine medievale, una porta della città con relativo ponte di accesso e due interessanti mulini, di cui il più antico risalente al XII secolo.
Il percorso museale si snoda lungo l’antico letto del torrente Brana, che qui scorreva fino al XIV secolo costeggiando le mura di Pistoia, poi deviato e ridotto a Gora di Scornio, tutt’oggi viva e intubata in questo tratto.
Il sito archeologico è il più lungo percorso ipogeo in Italia ad essere accessibile a disabili e non vedenti.
Dopo questa prima parte, la visita prosegue attraverso le Sale storiche dell’Ospedale che testimoniano la grande tradizione medica della città: l’Anfiteatro Anatomico più piccolo del mondo, e per questo eccellenza di Pistoia, perfettamente conservato dal momento della fondazione (1785) e la Sala dell’Accademia Medica “Filippo Pacini” in cui è conservata una collezione di strumenti chirurgici del XVIII e XIX secolo.