Visita al Roseto di Cavriglia
Il Roseto Botanico Gianfranco e Carla Fineschi raccoglie dal 1967 specie e ibridi di rose da tutto il mondo. Rappresenta una collezione privata esclusiva nel suo genere, senza fini di lucro, ma con l’unico interesse di costituire una collezione scientifica di materiale vivente.
Il Roseto di Cavriglia iniziò a esistere, espandendosi poi anno per anno su iniziativa del Prof. Gianfranco Fineschi, docente della Facoltà di medicina dell’Università Cattolica di Roma. Il progetto del Roseto si è potuto concretizzare solo in virtù di acquisizioni botaniche che sono state organizzate secondo schemi tassonomici precisi, acquisizioni che hanno portato il numero delle varietà di rosa presenti nel Roseto a più di 6.000.
Nel mese di Novembre 2015, la Fondazione “Roseto Botanico Carla Fineschi di Cavriglia”, istituita nel 1994, ha cessato di esistere, per lasciare il posto ad una nuova realtà: L’ASSOCIAZIONE ROSETO BOTANICO GIANFRANCO E CARLA FINESCHI, comunemente detta “Roseto Fineschi”. L’atto costitutivo e lo Statuto del nuovo organismo (atto notarile del dott. Idolo di San Giovanni Valdarno) rispecchiano in tutto e per tutto gli scopi e le caratteristiche della vecchia Fondazione, in particolare per quanto riguarda il mantenimento, la cura, la salvaguardia del Roseto di Cavriglia, i suoi contenuti didattici e culturali, il suo rapporto con gli enti e le istituzioni nazionali ed estere che operano nel settore della rosa, il suo contributo alla salvaguardia dell’ambiente e alla promozione della cultura scientifica.
Ha contemporaneamente cessato la propria attività anche l’Associazione “Amici del Roseto di Cavriglia”, che da alcuni anni sosteneva la Fondazione nel suo compito. E’ sembrato logico e opportuno riunire gli sforzi e l’impegno di tutti in un’unica, nuova forma associativa, uno strumento agile ed efficace, più in linea con le esigenze di duttilità e celerità richieste dall’evoluzione dei tempi, soprattutto per assicurare al Roseto provvedimenti tempestivi spogliati di inutile burocrazia.
Si è voluto aggiungere, nell’intitolazione, il nome di Gianfranco Fineschi a quello della moglie Carla. E’ sembrato non soltanto un atto dovuto, ma anche lo spontaneo omaggio alla persona che ha voluto la nascita del Roseto e che al Roseto ha dedicato tutta la propria vita, conferendogli la sua impronta inconfondibile. A quasi sei anni dalla sua morte, la sorella Maria Paola, le figlie Maria Cristina, Antonella e Silvia, il nipote Damiano sono più che mai impegnati nel compito di proteggere e valorizzare la splendida realtà voluta dal prof. Fineschi.
E’ loro desiderio che il ROSETO FINESCHI diventi un club aperto a tutti gli amici, gli estimatori, a quanti pensino di poter portare un contributo in termini di idee, di lavoro, di sostegno economico (il Roseto è tuttora a totale carico della famiglia), di solidarietà, di iniziative culturali e sociali.
Fotografo: Roberto D’Angelo