CAMUGNANO – Mulino Cati e Palazzo Comelli
Camugnano è un antico centro che prende il nome dalla famiglia romana “Camonius” e si trova al centro del Parco regionale dei Laghi Suviana e Brasimone.
In questo parco, ricco di natura incontaminata, fauna selvatica e borghi storici, sono compresi anche i laghi del Brasimone (ricadente proprio nel territorio del comune di Camugnano) e il lago di Suviana (ricadente nel territorio dei comuni di Camugnano e Castel di Casio).
Solo agli inizi del Novecento, Camugnano fu raggiunto da una strada carrozzabile, e pochi anni dopo furono realizzate opere con aspetti di rilievo nazionale, che contribuirono a caratterizzare il camugnanese e gli immediati dintorni: la diga del Brasimone, ultimata nel 1911, costituente il primo di una serie di laghi artificiali costruiti per l’alimentazione elettrica della Ferrovia Porrettana, e, eccellente esempio di costruzione non in calcestruzzo ma in pietra locale, quello più piccolo di S. Maria, in territorio castiglionese; infine la diga di Suviana, terminata nel 1932, la più alta d’Italia all’epoca della sua costruzione.
Il territorio, oltre ad essere costellato di numerose chiese di vari periodi, ospita anche il Palazzo Comelli, raffinato esempio di architettura alto-borghese della montagna di origine medievale, trasformato in “palazzo” dalla famiglia di notai Comelli, che ospita sale per la consultazione dell’Archivio storico notarile ed una grande meridiana di particolare interesse.
Palazzo Comelli, a Ca’ Melati di Bargi, domina dall’alto la valle del Limentra, sull’Appennino bolognese.
Gestito dal Gruppo Studi Cesare Mattei e inserito nell’Ecomuseo Camugnanese, racconta la vita, le passioni e l’ascesa sociale dei Comelli, toccando i vari interessi coltivati dagli esponenti della casata: dalla pratica del notariato alla meccanica di precisione, dall’amore per l’arte alla misurazione del tempo, dall’agronomia alla scienza medica, fino alla religiosità.
“Mulino Cati”, sede del “Museo della Molinatura”: con il nucleo originario dell’edificio che risale al XVII secolo, è sede oggi dell’omonimo Museo, della Locanda e del Giardino didattico. Alimentato dal torrente Limentra, raccoglie alcuni fabbricati testimoni della vita rurale di un tempo. Racconta il procedimento di trasformazione, dalla macinatura dei cereali con le attrezzature originali, alla produzione del pane con cottura nel tradizionale forno a legna.
A Camugnano sorge un antico mulino, Il Mulino Cati sede del “Museo della Molinatura”
È stato restaurato nel 2011 dopo mezzo secolo di abbandono, grazie ad un finanziamento di oltre 170.000 euro stanziati dalla Provincia e dal Comune di Camugnano, con le risorse del Piano di Sviluppo Rurale.
Anticamente è stato un punto di riferimento della popolazione locale per la macinazione del frumento, del granturco e delle castagne.
All’interno si possono ammirare le tre macine a diverse valenze molitorie per frumento, granturco e castagne, che, fin dai tempi lontani, sono stati gli alimenti fondamentali per l’alimentazione delle genti della montagna.
Un alternatore, azionato dalla turbina principale che forniva l’energia elettrica al paese per l’autoconsumo, rappresentava un dispositivo geniale ai tempi, per l’automatizzazione del ricevimento, pulitura, fornitura alle macine e selezione del macinato. Ora il meccanismo è stato solo parzialmente riattivato.
Altre piccole turbine idrauliche alimentate dal torrente “Limentra”, azionavano un’affilatrice per gli attrezzi e la segheria.
È stato restaurato anche il vecchio fabbricato adiacente dove si trovano tutt’ora il forno a legna ed i locali adibiti alla preparazione e lievitazione dell’impasto del pane.
L’antica casa del mugnaio è oggi allestita come sala per la degustazione e l’esposizione dei prodotti locali.
Fotografie: Silvio Iaccarino e Andrea Rinaldi