Rocchetta Mattei e Chiesa di S.Stefano a Vigo – si terrà il 25 Maggio 2025
Rocchetta Mattei
Il castello definito “Rocchetta Mattei” deve il suo nome al conte Cesare Mattei (1809-1896) che lo fece edificare sulle rovine di una antica costruzione risalente all’XIII secolo, la Rocca di Savignano, La struttura del castello fu modificata più volte dal conte durante la sua vita e dai suoi eredi, rendendola un labirinto di torri, scalinate monumentali, sale di ricevimento, camere private che richiamano stili diversi: dal neomedievale al neorinascimentale, dal moresco al Liberty.
Cesare Mattei nacque a Bologna (1809) da famiglia agiata, crebbe a contatto con alcuni dei più importanti e significativi personaggi dell’epoca come Paolo Costa, Gioacchino Rossini e Marco Minghetti. Nel 1837 fu uno dei 100 fondatori della Cassa di Risparmio in Bologna. Ricevette il titolo di Conte nel 1847 da papa Pio IX, a seguito di una donazione terriera in quel di Comacchio. La morte della madre nel 1844 lo provò duramente e anche la deludente esperienza politica, legata alle complesse vicende italiane del biennio ’47-’49, lo spinsero a lasciare Bologna e a ritirarsi nella tenuta di Vigorso per studiare la sua “nuova medicina”. Nel 1850 acquistò i terreni dove sorgevano le rovine del castello medievale e iniziò la costruzione della “Rocchetta”, dirigendone personalmente i lavori, dove si stabilì definitivamente a partire dal 1859, conducendo una vita da signore medievale con tanto di corte. Negli anni seguenti, egli dedicò i suoi sforzi allo studio ed alla divulgazione della medicina alternativa che battezzò Elettromeopatia. Questa pratica gli assicurò fama mondiale, ed in seguito alla sua morte (1896), fu proseguita con alterne fortune dagli eredi fino al 1959. Proprio in quell’anno, la Rocchetta venne venduta alla moglie di un commerciante locale Primo Stefanelli detto “Il Mercantone”. Quest’ultimo la gestì come attrazione fino a quando non venne abbandonata negli anni ’80. Nel 2005, la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna (Carisbo) acquistò il castello e dopo un accurato studio progettuale ne iniziò il consolidamento e intraprese un ampio e fedele restauro che attualmente è ancora in corso d’opera.
Chiesa di S.Stefano a Vigo
Esiste una primitiva chiesa romanica di cui rimane soltanto il muro dell’abside. Nel Cinquecento l’insieme viene ricostruito con tanto di campanile e canonica nel luogo in cui probabilmente esisteva la Rocca di Vigo della quale fu usata l’antica torre romanica che ne costituì l’abside e della quale ancora oggi si possono vedere i resti di un cornicione romanico ed un sotterraneo scavato in parte nella roccia. I lavori terminarono nel 1598. Nel Settecento l’edificio è fatto oggetto di continui interventi.
A metà Ottocento, 1844-45, la chiesa è completamente ricostruita, più lunga e più alta, ad opera del capomastro Giacomo Munari.
Il campanile è ricostruito nel 1859 e coronato da guglia nel 1908. Ha subito un importante restauro nel 1981.
La parrocchia di Vigo è stata soppressa dal card. arcivescovo Biffi con decreto del 24 giugno 1986 ed aggregata a quella di Vimignano.
La chiesa di Santo Stefano di Vigo sorge a mezza costa della particolare conformazione geologica detta sasso di Vigo da cui domina la vallata sottostante. L’imponente chiesa, raggiungibile attraverso una ripida strada è isolata e circondata da un’ampia area inerbita di pertinenza. La facciata delimitata da cantonali in pietra è caratterizzata da un acceso color pesca scuro e da un ampio portale architravato. Gli interni richiamano lo stile neoclassico e sono scanditi da lesene doriche impostate su un alto basamento.
La chiesa sorge in posizione dominante rispetto alla valle circostante e al piccolo paese di Vigo. Circondata da un’ampia area inerbita di pertinenza è raggiungibile attraverso una ripida strada che termina davanti alla chiesa stessa.